Il 16 luglio, presso lo Studio Legale Satta Romano & Associati e con il patrocinio dell’Associazione Idrotecnica Italiana (www.idrotecnicaitaliana.it), della rivista ApertaContrada (www.apertacontrada.it) e di PW Advisory & Capital Services (www.pwacs.it), in occasione della presentazione del libro “La gestione dei servizi pubblici e la dimonìa dello Stato” di Renato Conti – Aracne Editrice, si svolgerà una tavola rotonda sul tema, di sempre maggior attualità, dell’organizzazione dei servizi pubblici e delle attività in concessione, tra istanze di ri-pubblicizzazione, esigenze di investimento e gestione industriale, ruolo dello Stato.
Saranno presenti, oltre all’Autore, il Prof. Avv. Filippo Satta, Emerito di Diritto Amministrativo; il prof. Antonio Massaruttto, Associato di Economia Applicata all’Università di Udine ed eserto di regolazione; il DG di Utilitalia, Giordano Colarullo, l’ing. Roberto Zocchi, European Business Director WRc - Water Research Centre e Segretario Generale dell’Associazione Idrotecnica Italiana, il Prof. Avv. Anna Romano, professore a contratto di diritto e legislazione dei LL.PP. e l’ing. Andrea Mangano, Managing Partner di PW Advisory & Capital Services Italia e Vice Presidente dell’Associazione Idrotecnica Italiana.
Nel contesto del dibattito parlamentare sulla proposta di legge (prima firmataria l’On. Federica Daga, M5S) per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, nonché delle vicissitudini legate alla concessione di Autostrade per l’Italia, l’Autore si interroga sull’esistenza di ragioni economiche, politiche, gestionali o storiche per accordare la preferenza al modello gestionale pubblicistico e deindustrializzato. Lo fa ripercorrendo le ragioni e gli sviluppi della stagione delle aziende municipalizzate e speciali, che non fu età dell’oro, e concludendo per l’insostenibilità, economica e giuridica, di una proposta che metterebbe a gravissimo rischio la capacità dell’Italia di colmare il gap impiantistico ed infrastrutturale che attanaglia i servizi pubblici, ed il SII in modo particolare, soprattutto al Centro-Sud, con un terzo della popolazione che non beneficia di allacci in fogna e/o di depurazione dei reflui e le conseguenti procedure di infrazione che costano al Paese diversi milioni di Euro all’anno.
In allegato il programma