La Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stimato in 250 milioni di euro la stangata per i "gravi ritardi nel rispetto della direttiva comunitaria che prevede da oltre dieci anni la messa a norma dei sistemi fognari e depurativi".
Tuttora nel Nord Italia il 15% del territorio non è a norma sul fronte di depurazione e fognatura, un dato che sale al 20% al Centro e che supera il 30% al Sud. “Una Caporetto – la definisce Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione – anche considerando che su 3 miliardi e 200 milioni di euro messi a disposizione per effettuare gli investimenti, la maggior parte non sono nemmeno stati avviati a cantiere. Stiamo di fatto commissariando diverse zone d’Italia per risolvere la situazione.”