Depurazione, studio, innovazione: a Verona si è svolta la 58° Giornata di Studio di Ingegneria Sanitaria-Ambientale. Il mondo della ricerca e le società di gestione a confronto: "Razionalizzazione del monitoraggio di impianti di depurazione”
Il format della Giornata di Studio ha mirato ad avvicinare il mondo della ricerca universitaria al mondo delle società di gestione (come per Verona e il lago di Garda lo sono rispettivamente Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi), alla costante ricerca della collaborazione scientifica. La giornata, organizzata dal Gruppo di lavoro dell’Università di Brescia, con l’Ordine degli Ingegneri e il contributo del Consiglio di Bacino dell’Ato Veronese, Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi, si è svolto mercoledì 23 ottobre,
La giornata ha avuto l’obiettivo di fare il punto della situazione sugli attuali sistemi e protocolli di monitoraggio degli impianti di depurazione e interrogare tutti i partecipanti sulle linee di azione più efficaci per ottimizzare le attività pratiche sul campo, alla ricerca di risparmi di tempo e di denaro e contestuali minori costi che andrebbero a diminuire così anche la tariffa dell’acqua. Sul territorio veronese (ambito territoriale ottimale, da qui l’acronimo ATO, che corrisponde all’incirca al territorio provinciale), sono presenti 66 impianti di depurazione che si occupano di depurare i liquami fognari per circa 1 milione di abitanti. Gli impianti sono di dimensione molto diversa tra loro: si va dagli impianti per poche centinaia di persone agli impianti più grandi, quali il depuratore di Peschiera e quello di Verona.
Luciano Franchini, direttore del Consiglio di Bacino dell'ATO Veronese ha detto che si è trattato di "Una grande affluenza di professionisti del settore, un momento di confronto proficuo e utile per individuare la linea strategica per contribuire a ottimizzare la gestione degli impianti a tutto vantaggio dell'ambiente e dei nostri concittadini che ci vivono".
Carlo Collivignarelli, professore Emerito di Ingegneria Sanitaria-Ambientale dell'Università di Brescia: "È da ventuno anni che il gruppo di lavoro si ritrova in queste giornate, e questa è la 58°. La ricerca scientifica nel campo dei depuratori va nella direzione di frontiere molto avanzate per ottenere risultati che dal punto di vista ambientale siano più continuativi e che garantiscano tutela ambiente e salute. In più oggi si pretende anche un recupero di risorse dai reflui, che sono principalmente l'acqua pulita e i fanghi ma anche tanti altri recuperi che si stanno studiando e si studieranno, come la cellulosa dalla carta igienica, per esempio".
Angelo Cresco, presidente Azienda Gardesana Servizi: “Grazie al progetto IntCatch, che è parte del programma europeo Horizon 2020, AGS sta sviluppando una innovativa risposta per il monitoraggio e il trattamento avanzato delle acque di sfioro fognario. AGS si conferma, quindi, una delle aziende all’avanguardia e più attente alla tutela dell’ambiente a livello europeo tra quelle che si occupano del ciclo integrato dell’acqua. Le sperimentazioni sono in fase conclusiva e i risultati, fino ad ora raccolti, mostrano interessanti rese di abbattimento sia del contenuto solido che, in particolare, di metalli pesanti e cariche batteriche prima dello scarico delle acque di sfioro. Un esito positivo che, se confermato, permetterà di replicare questo innovativo modello in tutta Europa, dove si stima siano presenti 650mila sfiori, in gran parte privi di trattamento”.