L’Autorità ha già approvato le tariffe per oltre 34 milioni di italiani serviti da 536 gestori presenti in 3.883 comuni. Il TAR ha, infatti, respinto interamente sia i ricorsi proposti da alcune Associazioni dei consumatori e dai promotori del referendum 2011, sia, nei loro aspetti strutturali, i ricorsi presentati dalle imprese di gestione, confermando la nuova regolazione. In particolare, da una parte, è stata dichiarata la correttezza della regolazione della nuova disciplina tariffaria dell’Autorità rispetto all’esito referendario, dall’altra, è stato riscontrato il potere dell’Autorità di incidere sulle convenzioni di gestione in essere, anche in relazione alle gestioni cosiddette ex-CIPE e ai gestori attivi nell’erogazione di servizi idrici all’ingrosso. Un prima analisi della documentazione pervenuta circa il programma degli interventi, il piano economico-finanziario e la convenzione di gestione alla base della determinazione tariffaria per il 2014-2015, conferma, da un lato, il deficit infrastrutturale che caratterizza il settore idrico italiano e, dall’altro, l’attesissimo incremento degli investimenti nelle infrastrutture idriche in seguito all’approvazione del nostro nuovo metodo tariffario (MTI).