Nell'immagine: Il Golfo di Trieste e, in verde, il tracciato dell’adduttrice sottomarina di Trieste
Progetto sviluppato in collaborazione con il Laboratorio di Ingegneria delle Acque del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell'Università di Perugia.
Un “esperimento” assolutamente innovativo nel campo delle tecniche non invasive di verifica delle lunghe adduttrici: l’adozione di una metodologia basata sull’esecuzione di prove in moto vario per determinare pressioni dell’ordine di pochi metri di colonna d’acqua e, quindi, assolutamente compatibili con la resistenza meccanica della tubazione. È questo il progetto premiato ad ACCADUEO 2016 tra le Novità e che sta per essere realizzato da AcegasApsAmga spa, società del Gruppo Hera, insieme al Laboratorio di Ingegneria delle Acque del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università di Perugia, nel solco di una convenzione fra le Università di Ferrara e Perugia.
Una scelta dettata dall’esigenza di minimizzare sia la durata delle operazioni di verifica sia gli interventi sulla condotta propedeutici all’esecuzione delle prove. L’impiego di altre metodologie richiederebbe infatti la realizzazione lungo il tracciato della condotta di manufatti dove installare strumentazioni di controllo e inserire/recuperare le sonde. Opere che, se da un lato risultano costose ed impegnative, nel caso in esame sono enormemente complesse e problematiche visto che l’adduttrice si sviluppa totalmente sotto il livello del mare.
Oggetto dell’intervento è infatti l’adduttrice sottomarina di Trieste che collega la centrale di Rondaccio con la rete di distribuzione e svolge un ruolo fondamentale nel garantire l’alimentazione non solo del capoluogo ma anche dell’altopiano carsico. Nella fattispecie, si tratta di una condotta in acciaio, nel tratto a mare rivestita in calcestruzzo, DN1300 e lunghezza pari a circa 18 chilometri la cui portata convogliata è pari a circa 700 litri al secondo, con una pressione di esercizio è compresa fra i 7 e i 10 bar in relazione dell’andamento altimetrico.
Un progetto complesso quello di AcegasApsAmga e del Laboratorio di Ingegneria delle Acque del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell'Università di Perugia che ha dovuto in conto diversi fattori e problematicità.
Nel caso ad esempio della scarsa facilità a manovrare le valvole installate sull’adduttrice a causa del loro notevole diametro, è venuta a mancare la rapidità necessaria a generare quelle onde di pressione che rendono più precisa la localizzazione delle eventuali anomalie come perdite o ostruzioni parziali. Si è così deciso di utilizzare un dispositivo del tipo Portable Pressure Wave Maker (PPWM) messo a punto presso il Laboratorio di Ingegneria delle Acque ed insignito del “Premio sostenibilità” in occasione dell’edizione 2016 della Fiera ACCADUEO. Secondo una procedura già sperimentata con successo non solo in laboratorio ma anche in alcuni impianti come, ad esempio, la condotta gestita da Novareti spa che alimenta la città di Trento, una volta stabilita nel PPWM una pressione maggiore di quella in condotta, è stata generata un’onda di pressione di ampiezza prefissata che è riuscita a monitorare la condotta evidenziando le eventuali anomalie.
Assetto dell’impianto durante le prove di moto vario eseguite per verificare l’integrità dell’adduttrice
Alle prove su impianto, il gruppo di lavoro ha anticipato alcune verifiche preliminari, sia numeriche sia di laboratorio, al fine di garantire la massima sicurezza ed efficacia. Per questo scopo, è stato messo a punto un modello numerico per la simulazione dei transitori di prova che ha consentito di individuare le caratteristiche del dispositivo PPWM (volume e pressione) e della valvola di connessione da utilizzare.
Il progetto è alle sue fasi iniziali. Nei prossimi mesi, il modello di simulazione elaborato verrà utilizzato per interpretare i risultati delle prove. Attualmente è in corso la caratterizzazione idraulica della valvola di connessione e della tubazione di breve lunghezza che collegherà il PPWM all’adduttrice sottomarina. Sono altresì previste prove preliminari di moto vario per verificare le caratteristiche delle onde dal PPWM e immesse nell’adduttrice.