Articolo scritto da ANEA, Associazione Nazionale degli Enti di Governo d'Ambito per l'Idrico e i Rifiuti
A dicembre 2023 l’ARERA ha emanato le Delibere 637/2023/R/idr e 639/2023/r/idr che aggiornano la regolazione della qualità tecnica e disciplinano il Metodo Tariffario per il quarto periodo regolatorio (MTI-4), la cui durata è stata ampliata a 6 anni parallelamente all’estensione dell'orizzonte temporale anche del Piano delle Opere Strategiche fino al 2035.
Si tratta di provvedimenti, in fase di analisi in questo momento per l’effettiva declinazione e implementazione a livello locale, che presentano sia fattori di continuità con il passato (eventualmente aggiornati o integrati per alcuni aspetti) sia rilevanti elementi di novità, alcuni sintetizzati di seguito. Molte delle novità introdotte sono riconducibili ad obiettivi per il perseguimento della sostenibilità energetica e ambientale e della resilienza a fronte del Climate Change.
All’interno della disciplina della regolazione della qualità tecnica, viene introdotto il macro-indicatore M0 - Resilienza idrica, con lo scopo di monitorare l’efficacia attesa del sistema degli approvvigionamenti per il soddisfacimento della domanda idrica. Si inseriscono, inoltre, previsioni per la promozione degli investimenti nelle grandi infrastrutture upstream, anche con specifico riferimento alle opere di interesse sovra-ambito.
Viene prevista la possibilità di includere nel perimetro del Servizio Idrico Integrato la gestione delle acque meteoriche e disciplinato un primo utilizzo del Fondo per la promozione dell’innovazione introducendo un meccanismo incentivante per il riutilizzo delle acque reflue depurate e la riduzione dell’energia elettrica acquistata.
Per il costo dell’energia elettrica cambia poi il meccanismo di copertura tariffaria strutturato attraverso: riconoscimento di un costo per l’acquisto nell’anno di riferimento pari a quello sostenuto nei due anni precedenti unitamente ad un meccanismo di conguaglio per assicurare che non sia superiore a un benchmark in base ad un mix teorico di acquisto; valorizzazione dell’autoproduzione nel caso in cui i relativi costi di produzione non trovino copertura in altre componenti; incentivo alla riduzione della quantità di energia impiegata attraverso un fattore di sharing in base al risparmio energetico conseguito.
L’accresciuto ruolo svolto dagli EGA nella governance multilivello, viene confermato attraverso l’innalzamento del parametro che concorre all’individuazione del costo di funzionamento riconosciuto in tariffa, a cui si aggiunge anche l’ulteriore possibilità di istanza per il riconoscimento degli oneri connessi all’attuazione del PNRR.
Per quanto riguarda, infine, la validazione di dati di qualità tecnica, a partire dal 2026 nella verifica del relativo archivio viene previsto il coinvolgimento di un pool di EGA.
Se, come in passato, il passaggio ad un nuovo periodo regolatorio rappresenta un impegno rilevante per tutti i soggetti coinvolti, oggi lo sforzo richiesto agli Enti di Governo d’Ambito potrebbe essere particolarmente sfidante per le novità introdotte, alcune delle quali implicano un'ottica che va oltre il perimetro del Servizio Idrico Integrato, come il macro-indicatore M0 o la gestione delle acque meteoriche, e dunque porrebbe gli stessi a svolgere un ruolo sempre più centrale nella regolazione del servizio idrico integrato a tutela degli utenti e dell’ambiente.
Una partita interessante i cui effetti sul lavoro degli Enti di Governo d’Ambito saranno evidenti già nei prossimi mesi.