Riferimento: Determinazione dei costi ambientali e della risorsa del servizio idrico integrato relativi all’anno 2015 ai sensi della deliberazione 662/2014/R/idr
Con il "Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee" emanato dalla Commissione europea nel 2012 (Strategia Blue Print), lo sviluppo di una politica dei prezzi dell'acqua che fosse espressione dei due principi cardine della Direttiva Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE) - il principio "chi inquina paga" (Polluters Pay Principle) e di "recupero totale dei costi" (Full Cost Recovery Principle) - è stato posto fra le condizionalità ex-ante per l'accesso ai Fondi di Sviluppo Rurali e di Coesione.
Già tramite l'adozione del Metodo Tariffario Idrico (MTI) l'Autorità aveva posto le basi per individuare, enucleare e progressivamente portare in evidenza - secondo principi di trasparenza ed accountability - i costi ambientali e della risorsa (ERC), che, in osservanza di quanto disposto dalla Direttiva 2000/60/CE, erano già considerati tra i costi finanziari efficienti di cui la tariffa del servizio idrico garantisce copertura. Nel rispetto delle prescrizioni comunitarie, la deliberazione 643/2013/R/idr, ha previsto di:
- porre pari a zero, per l'anno 2014, la componente ERC, allo scopo di evitare la doppia contabilizzazione dei costi già riconosciuti alle gestioni nelle determinazioni tariffarie relative all'annualità in questione;
- esplicitare distintamente - a seguito dello scomputo dei costi ambientali e della risorsa dalle altre componenti tariffarie - il valore della componente ERC, come voce del vincolo ai ricavi del gestore (VRG), a partire dal 2015, nelle more dell'adozione di direttive per la trasparenza della contabilità e per la separazione contabile dei gestori che consentano di giungere ad una disaggregazione dei costi utile al perseguimento degli obiettivi di efficienza e di utilizzo razionale della risorsa auspicati dalla disciplina euro-unitaria.
Anche tenuto conto delle previsioni recate dalla richiamata deliberazione, la Commissione europea con la decisione di esecuzione C(2014) 8021 del 29 ottobre 2014 ha approvato "determinati elementi dell'accordo di partenariato con l'Italia" - CCI 2014IT16M8PA00 - accordo che prevede, oltre alla valutazione dell'adempimento delle condizionalità ex-ante applicabili a livello nazionale di cui sopra, anche una sintesi delle azioni da intraprendere e il relativo calendario di attuazione. In coerenza con quanto stabilito dalla Commissione europea nella decisione richiamata, l'Autorità, nella deliberazione 662/R/2014/idr - adottata successivamente al documento per la consultazione 539/2014/R/idr -, ha disposto di dar seguito all'individuazione degli ERC per l'anno 2015 secondo le prescrizioni della richiamata deliberazione 643/2013/R/idr ed ha previsto di comunicare gli esiti di questa prima fase di enucleazione entro giugno 2015.
Nella medesima deliberazione 662/2014/R/idr, l'Autorità - in coerenza con le "Linee Guida" che il MATTM stava definendo in materia alla data di pubblicazione del richiamato provvedimento, adottate successivamente con decreto 24 febbraio 2015 n.39 "Regolamento recante i criteri per la definizione del costo della risorsa per i vari settori di impiego dell'acqua" - ha individuato un primo insieme di oneri da ricomprendere nella componente ERC2015, quali:
- oneri locali (canoni di derivazione e sottensione idrica, contributi a comunità montane),
- altri costi operativi, per la parte in cui le medesime voci siano destinate "all'attuazione di specifiche misure connesse alla tutela ed alla produzione delle risorse idriche o alla riduzione/eliminazione del danno ambientale o finalizzati a contenere o mitigare il costo-opportunità della risorsa".
L'Autorità, inoltre, ha previsto che i soggetti competenti alla predisposizione tariffaria esplicitassero i costi ambientali e della risorsa - quantificando la componente ERC2015 per ciascuna gestione e rideterminando contestualmente le componenti del vincolo ai ricavi del gestore in cui i costi ambientali e della risorsa fossero già stati eventualmente ricompresi - e trasmettessero all'Autorità i dati e le informazioni a tal fine rilevanti, secondo le modalità e le tempistiche definite nella determinazione n. 4-DSID del 31 marzo 2015. Il termine previsto per l'invio dei dati e delle informazioni richieste è scaduto lo scorso 30 aprile, sebbene l'analisi che segue tenga in considerazione anche comunicazioni trasmesse all'Autorità in data successiva. Appare opportuno specificare che, nelle more della definizione della disciplina dell'unbundling contabile, si è deciso di rimandare la puntuale attribuzione, alla componente ERC, dei costi delle immobilizzazioni relativi al servizio di depurazione alla successiva fase di enucleazione dei costi ambientali e della risorsa, prevista per il secondo periodo regolatorio.
Le informazioni ed i dati in ordine all'esplicitazione dei costi ambientali e della risorsa sono stati trasmessi da 63 Enti d'Ambito e da altri 2 soggetti competenti e riguardano, essenzialmente con riferimento alla voce "Oneri locali", 256 gestioni che erogano il servizio a 46 milioni di abitanti. Risulta che nella componente ERC, per l'anno 2015, sono stati esplicitati:
- 89 milioni di euro precedentemente ricompresi tra gli oneri locali: detto ammontare rappresenta la quota parte degli oneri locali (canoni di derivazione e sottensione idrica, contributi per consorzi di bonifica, contributi a comunità montane, oneri per aree di salvaguardia ed altri oneri locali) che può essere ricondotta ad iniziative di tutela e protezione della risorsa idrica.
- 257 milioni di euro, precedentemente quantificati tra gli altri costi operativi: l'importo in questione rappresenta una stima dei costi operativi attribuibili ai costi ambientali e della risorsa con riferimento ad un campione significativo di gestori - selezionato con preferenza per le gestioni "monoutility" (con adeguati standard di servizio offerto) che sappiamo essere dotate di infrastrutture e svolgere attività tali da poter essere ricondotte alla voce ERC - che erogano il servizio ad oltre 17 milioni di abitanti, residenti in Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Sardegna. In particolare, detta stima riguarda i costi ricompresi tra i costi ambientali evidenziati nell'ambito del DCO 539/2014/R/idr, ossia:
- gli oneri relativi alla depurazione sostenuti per ottemperare agli obblighi derivanti della Direttiva 91/271/CE, concernente il trattamento delle acque reflue urbane, che rientra tra le misure atte a riparare al "danno" ambientale che provoca un refluo non trattato conformemente alle disposizioni vigenti rispetto al refluo di qualità corrispondente agli standard stabiliti;
- gli eventuali oneri residui - relativi al 2013 - afferenti "alle attività di progettazione e di realizzazione o completamento degli impianti di depurazione, nonché quelli relativi ai connessi investimenti, come espressamente individuati e programmati dai piani d'ambito" di cui all'art. 8-sexies del d.l. 208/08.
L'esplicitazione della quota parte di altri costi operativi da attribuire alla componente ERC2015 è stata effettuata d'ufficio, dall'Autorità, sulla base delle specifiche comunicazioni all'uopo ricevute da un numero estremamente limitato di soggetti competenti e considerando le informazioni disponibili in ordine al grado di sviluppo della depurazione in alcune aree del Paese. La valorizzazione complessiva della componente ERC2015 è stata ottenuta sommando alla quota parte degli oneri locali, la stima dei costi operativi attribuibili ai costi ambientali e della risorsa, e restituisce uno scenario in cui risultano esplicitabili come costi ambientali e della risorsa, per l'anno 2015, costi operativi per 346 milioni di euro.
L'Autorità, nel contribuire, per quanto di competenza, all'attuazione degli accordi pattuiti tra Stato italiano e Commissione europea tramite la decisione sopra richiamata, secondo le modalità previste dalla deliberazione 662/2014/R/idr, ha comunicato in data 26 giugno gli esiti di questa prima fase di enucleazione e determinazione dei costi ambientali e della risorsa al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed al Direttore dell'Agenzia per la Coesione Territoriale.