La seconda Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici, organizzata recentemente a Milano dall’Autorità per l’Energia ha anticipato i grandi temi su cui Bologna Fiere sta lavorando per offrire un’ampia rassegna di convegni e seminari in grado di abbracciare tutti i segmenti di attualità tecnico-scientifica del settore: visione complessiva, governance, regolazione dei servizi idrici, integrazione settore civile, industriale e agricolo, prospettive delle tariffe, effetti occupazionali, impulso agli investimenti con gli hydrobond, applicazioni delle best practice internazionali nella gestione dell’acqua.
Dal 1° gennaio del 2014 entra in vigore il nuovo Metodo Tariffario Idrico introdotto dall’Autorità per l’energia per favorire costi sempre più efficienti e investimenti per ridurre le perdite e l’inquinamento ambientale. E, sempre da inizio anno, diventa operativa la Direttiva sulla trasparenza delle bollette per renderle più chiare e dare maggiori informazioni sui diritti dei consumatori, con l’obbligo ai gestori di pubblicare on line le Carte dei servizi. Ad annunciare queste novità il Presidente dell’Autorità Guido Bortoni nel corso della Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici che si è tenuta a Milano per tracciare un bilancio sull’attività svolta e per delineare le linee strategiche e gli sviluppi futuri. Il settore idrico necessita di circa 25 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 5 anni per mettersi in regola con gli adempimenti europei. E' la stima dell’Autorità per l'energia elettrica e il gas, il cui presidente, Guido Bortoni, ha lanciato alla Conferenza nazionale dei servizi idrici l'idea di un nuovo strumento ad hoc, gli 'hydrobond', per finanziare questi investimenti. "Il fabbisogno di investimenti non può essere scaricato tutto sulle tariffe - ha detto - occorrono strumenti alternativi. Gli hydrobond sarebbero dei project bond, titoli vincolati al finanziamento di piani di investimento, con uno sconto fiscale". Secondo la stima dell’Autorità sono state realizzate meno del 56% delle opere necessarie. In particolare, ha detto Bortoni, le perdite di rete superano il 30%, gli impianti di depurazione non coprono il 30% della cittadinanza e il 15% non ha sistemi fognari. Situazioni di irregolarità che - ricorda - hanno determinato l'apertura di numerose procedure di infrazione nei confronti del nostro Paese per violazione della direttiva europea. Il costo dell'acqua in Italia, ha detto ancora, "è fra i più bassi d'Europa, circa 1,5 euro al metro cubo, a fronte degli oltre 4 euro per metro cubo del Regno Unito, mentre in Germania è tra i 4 e i 5 euro".