Il volume d’affari delle prime 100 utility italiane, pubbliche e private, si attesta nel 2014 a 120 miliardi di euro, contribuendo per il 7,4% del Pil italiano e dando lavoro a oltre 131.000 addetti. La migliore azienda in assoluto è Marche Multiservizi, in finale con Acque, Hera, Publiacque e Smat.

È quanto emerge dalla quarta edizione del rapporto Top Utility Analysis, che ha preso in esame le maggiori 100 utility pubbliche e private italiane attive nei settori gas, luce, acqua e rifiuti. Oltre alla graduatoria assoluta, le valutazioni hanno portato ad assegnare anche altri riconoscimenti; la prima in sostenibilità è la lombarda Cap Holding. All'Acea di Roma il premio Rse ricerca e innovazione.

In particolare, dal rapporto emerge che le prime 100 utility italiane rappresentano, nel complesso, il 56% dell'energia elettrica generata in Italia (Aeegsi), il 35% dei rifiuti urbani raccolti (Ispra) e il 63% dell'acqua distribuita (Istat).

Le aziende idriche nelle Top 100 presentano perdite medie inferiori al dato nazionale (34% contro il 36%), anche se il settore nel suo complesso evidenzia ancora la necessità di ingenti investimenti, soprattutto nella fase di depurazione e collettamento. 

 

 

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