La Regione Emilia-Romagna ha approvato un pacchetto di interventi da 4 milioni 100mila euro per realizzare tre impianti di depurazione di ultima generazione, di cui due nel piacentino e uno nel reggiano, interventi per incrementare e rinnovare la rete fognaria nel bolognese e, nuovi pozzi e tratti di rete idrica, nel piacentino, per migliorare l’efficienza del servizio idrico. Gli interventi saranno realizzati entro l’anno.

 

Le opere serviranno per risolvere le criticità aperte dall’alluvione del 13 e 14 settembre 2015 che aveva spazzato via i depuratori di Albarola, in comune di Vigolzone, e di Ferriere nel piacentino e per altri interventi nel bolognese e a Reggio Emilia. I fondi provengono da economie di spesa, ossia da risparmi su precedenti programmazioni già concluse.

 

“La Regione ha svolto un’attenta ricognizione delle risorse risparmiate per finanziare una nuova serie di lavori, particolarmente attesi in particolare dalle comunità dove il maltempo aveva prodotto danneggiamenti o aveva distrutto impianti esistenti che potranno essere ricostruiti ancora più efficienti di prima”, ha commentato Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente.

 

Nella provincia di Bologna sono previsti lavori sulla rete fognaria con un investimento pari a 1 milione e 100 mila euro, al territorio di Piacenza sono stati assegnati 2,8 milioni di euro per due nuovi depuratori e per interventi negli acquedotti, mentre a Reggio Emilia è stato destinato un contributo di 210mila euro per la depurazione delle acque.

 

“Si conferma l’impegno dell’Emilia-Romagna per migliorare il servizio idrico, anche con la riduzione delle perdite di rete, e garantire elevati livelli di depurazione dei reflui urbani: un’attenzione riconosciuta anche dall’Europa. Vogliamo continuare e anche i nuovi cantieri finanziati si inseriscono in questa strategia. L’obiettivo condiviso con Atersir e i soggetti gestori delle reti è ora quello di concentrarsi sugli abitati più piccoli, con meno di 2 mila abitanti equivalenti”, ha proseguito Paola Gazzolo.

 

La Regione Emilia-Romagna, assieme al Molise, sono le uniche essere state promosse a pieni voti con l’esclusione dalla recente condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità nella depurazione per i centri abitati con più di 2500 abitanti equivalenti.