L’11 aprile scorso Arera ha pubblicato la relazione con cui individua gli interventi necessari per il settore idrico, in base alla definizione della sezione «acquedotti» del Piano nazionale di cui all’articolo 1, comma 516, della legge n. 205/2017.

 

Un documento in cui l’Autorità definisce i livelli di priorità degli interventi e li classifica con relativo importo. Parliamo di 40 interventi per il livello 1 e di 9 interventi per il livello di priorità 2 che l’Autorità approfondirà occasione della sua presenza ad Accadueo dove farà il punto sugli interventi necessari per il settore idrico e per illustrerà gli ultimi aggiornamenti in termini normativi.

 

Nell’ambito del procedimento avviato con la deliberazione 25/2018/R/IDR, l’Autorità si è proposta di individuare l’elenco degli interventi necessari e urgenti al perseguimento degli obiettivi prioritari anche sulla base dell’esame degli atti e delle informazioni che verranno trasmesse all’Autorità ai fini dell’aggiornamento biennale delle predisposizioni tariffarie.

 

La relazione si basa sull’articolo 1, comma 516, della legge 205/2017 (legge recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”) che dispone - ai fini della “programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per promuovere il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche” - con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sia adottato il “Piano nazionale di interventi nel settore idrico”, articolato in due sezioni: sezione «acquedotti» e sezione «invasi».

 

L’Autorità con la sua relazione, oltre a ripercorrere sinteticamente le principali attività svolte al riguardo, intende fornire un primo elenco degli interventi individuati dai soggetti territorialmente competenti (Enti di governo dell’ambito), come necessari e urgenti per la realizzazione di obiettivi prioritari per il raggiungimento di adeguati livelli di qualità tecnica; il recupero e ampliamento della tenuta e del trasporto della risorsa idrica, anche con riferimento alla capacità di invaso; e la diffusione di strumenti mirati al risparmio di acqua negli usi agricoli, industriali e civili.

 

Nell’ambito del primo screening su progetti e risorse, in considerazione della necessità di procedere comunque, a breve, con ulteriori e successivi stralci, si è focalizzata l’attenzione sulle iniziative giunte a una fase di progettazione definitiva e, laddove disponibile, esecutiva. L’Autorità ha constatato anche la grande rilevanza strategica di alcuni interventi che, ad oggi, risultano ancora nella cosiddetta fase di fattibilità, come, sotto altri profili, il mancato sviluppo di progetti definitivi ed esecutivi pur in relazione ad interventi che, sebbene ritenuti altamente urgenti e prioritari, risultavano comunque sprovvisti di un idoneo sostegno finanziario. Si tratta di casistiche che, per naturale ampiezza e connesse esigenze istruttorie, non potevano trovare immediato accoglimento nel primo stralcio.