Necessari approccio transdisciplinare e coinvolgimento di tutte le istituzioni


Sul tema si ritiene utile ricordare che è disponibile il nuovo interessante numero della rivista edita da Arpae su Acque potabili e sicurezza che affronta l’approccio Water Safety Plan, assieme ad alcune riflessioni dopo la Conferenza nazionale Snpa in cui il presidente Stefano Laporta, riassume quanto emerso dalla prima Conferenza del Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (Snpa) che si è svolta a Roma il 27 e il 28 febbraio.

 

In particolare sono affrontate le Emergenze ambientali e climatiche che hanno impatti importanti anche sulle risorse idriche e sul ciclo idrico integrato. Il recepimento della direttiva (UE)1787/2015 introduce infatti in Italia i "Piani di sicurezza dell’acqua (Water Safety Plan) che sono un modello preventivo per garantire acqua sicura attraverso misure di controllo estese a tutta la filiera idro-potabile, dalla captazione, al trattamento e alla distribuzione idro-potabile fino all’utente finale. L’implementazione dei Piani in Italia procede per rispettare la scadenza del 2025. Diverse le azioni in corso dalla formazione dei soggetti coinvolti nell’attuazione dei Piani, alla realizzazione di un sistema informativo nazionale sulla qualità delle acque potabili aperto alla consultazione dei cittadini. Vengono analizzate in particolare le esperienze in Emilia-Romagna, realizzate anche con la collaborazione di Arpae, e alcune attività delle Agenzie ambientali in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Bolzano".  

 

Per approfondire:  https://www.arpae.it/ecoscienza/